domenica 10 marzo 2013
Pausa
Domani dovrebbe nascere il mio terzo figlio! Il blog va in vacanza per qualche giorno...
martedì 5 marzo 2013
English please!
Ma questo post non parla solo dell’inglese... parla della bellezza di
conoscere lingue diverse!
Spostandomi da Londra a Milano, ho tanto cercato un modo per far si che i nostri
figli non perdessero l’inglese. Prima di ogni considerazione sull’importanza
delle lingue oggi, io l’ho fatto semplicemente perché l’inglese è parte di noi,
della storia della nostra famiglia. Ci sono storie ed esperienze che sono state
fatte in inglese e anche quello “siamo noi”. Lo stesso, in misura diversa, vale
un po’ per il francese, che è legato alla nostra vita in Svizzera.
In breve. A Milano, “inglese per bambini” è sinonimo di scuole
costosissime, corsi pomeridiani a prezzi e orari improponibili (“naturalmente”
(??), una bambina di 2 anni non può fare lo stesso corso di un bambino di 4;
con il risultato che si moltiplicano giornate e tasse di iscrizione...). E,
dalle testimonianze che ho raccolto, non sempre questi corsi danno quello che
promettono!
Voglio condividere due o tre “vie d’uscita” che io ho
scoperto, dopo tanta ricerca (a parte i contatti internazionali garantiti più o
meno stabilmente dal lavoro mio e di mio marito). Per me è importante che parlare un’altra lingua sia parte della vita
“normale”, sia un’avventura, per scoprire nuove cose. Non mi importa che
mio figlio diventi Shakespeare ma che non cresca con l’idea che il mondo fuori
dai confini nazionali sia inconoscibile. E poi le lingue sono una passione di
famiglia, sono interessanti anche per la mamma e il papà, non mi piace l’idea
di “spedire” i bambini a un corso; conoscere è un’avventura di tutti.
I libri per
bambini. Spesso sono corredati da ottimi CD o DVD che insegnano molto anche alle
mamme.... tra tutti, il primo è certamente la bellissima storia del pesce
Tiddler.
Tutte le storie di Gruffalo sono consigliabili, così come
“The snail and the whale” di cui, putroppo, non ho mai trovato il CD...
Segue nelle mie preferenze “Handa’s surprise”, con un DVD (che non è un film ma una lettura animata
della storia).
Bellissimo. C’è anche la pronuncia “locale”... così si sentono accenti
diversi.
Tutte queste storie hanno prezzi bassissimi su www.amazon.co.uk!
Peppa Pig è sbarcata in Italia! Finalmente! Noi ti aspettavamo dal 2011...
Ma i DVD originali sono disponibili su Amazon, l’inglese di
Peppa è British ed è bellissimo da sentire. Peppa non
a caso è il personaggio preferito dei bambini inglesi in età prescolare (cioè
sotto i 4 anni)... ma per chi non è madrelingua, va benissimo anche fino ai 6
anni (e poi daddy Pig è UGUALE a mio
marito, quindi è educativo per tutti).
Lo stesso vale per Charlie and
Lola, che però è molto più difficile da capire. Io non sono contro l’idea di
mettere su un cartone animato di cui non capiamo tutto. E allora? A chi non
credesse alla tesi che io sostengo strenuamente, cioè che, con le lingue, “tutto
fa”, tutto aiuta, consiglio la lettura di un libro recentissimo, scritto sulla base dell'esperienza di un gruppo di genitori: “Growing up with languages”
(posterò presto una recensione in italiano).
In francese, un’amica mi ha fatto
conoscere le canzoncine di Henri Dès, un cantante svizzero apparentemente
adorato dai bambini della Svizzera romanda. Anche i miei figli, veramente,
adorano le sue canzoni, soprattutto quelle che si trovano con il video (http://www.henrides.net, ma date un’occhiata
anche a Youtube!). Ho scoperto che c’è una radio dedicata alle sue canzoni: http://www.radio-henrides.net
E poi, datemi una stanza in più e subito, subito subito,
prenderei una ragazza alla pari!!!!!!!!!
Etichette:
Letture,
lingue e bambini,
Mamme in tempi di crisi
venerdì 1 marzo 2013
"La boss incinta che smonta il lavoro delle donne"
"La boss incinta che smonta il lavoro delle donne", articolo da "Ilsussidiario.net": http://www.ilsussidiario.net/News/Lavoro/2013/2/28/IL-CASO-YAHOO-La-boss-incinta-che-smonta-il-lavoro-delle-donne/368209/
Una dei nuovi responsabili di Yahoo, quella di cui l’anno scorso non si finiva di parlare perché era stata assunta in un ruolo così importante pur essendo al terzo mese di gravidanza… Ha stabilito che non si possa più lavorare da casa (fino a giugno), ovviamente scatenando polemiche perché il telelavoro è una delle strategie usate per conciliare vita familiare e vita professionale.
Una dei nuovi responsabili di Yahoo, quella di cui l’anno scorso non si finiva di parlare perché era stata assunta in un ruolo così importante pur essendo al terzo mese di gravidanza… Ha stabilito che non si possa più lavorare da casa (fino a giugno), ovviamente scatenando polemiche perché il telelavoro è una delle strategie usate per conciliare vita familiare e vita professionale.
Una volta l’avrei trovato deprimente,
e basta. Adesso ho seri dubbi sull’efficacia di queste misure, soprattutto dopo
aver letto il libro di Lynda Gratton: “THE SHIFT – future of work is already
here” (tradotto in italiano per Il Saggiatore come “Il salto. Reinventarsi un
lavoro al tempo della crisi”).
La Gratton usa un argomento, fra gli altri, su
cui non avevo mai riflettuto: in tempi di crisi energetica, in cui si misurano
le “carbon footprints”, insomma in cui si è sempre più attenti alle conseguenze
ambientali degli spostamenti e il lavoro è sempre più “globalizzato”… il telelavoro aumenterà nel futuro (e questo,
come effetto collaterale, dovrebbe aiutare le mamme nella crisi perenne della conciliazione lavoro-famiglia).
Cantami, o diva... E cosa trovo stamattina? Lo stesso
argomento nella rivista Forbes, che definisce la scelta di Yahoo un “epic fail”,
un fallimento epico: leggi l'articolo di Forbes qui!
Etichette:
Discorsi programmatici,
Mamme in tempi di crisi
Iscriviti a:
Post (Atom)